mercoledì 31 luglio 2013

Riflessioni random

Sguardi. Mi vesto di sguardi. Sguardi felici, curiosi, neutri, taglienti.

Non so quali fossero le mie aspettative
Volevo qualcosa di diverso, un'avventura.
Ma ciò che cerco non esiste, magari in un villaggio africano, un igloo, in qualche deserto.
Forse volevo sentire quel senso di non appartenenza, il disagio del viaggio, la nostalgia di casa risultato di uno schock profondo, che ti stritola e non ti molla.
Masochismo.

Primo giorno: È stato ieri? Forse.
Ricordo i visi che si avvicinarono, che chiesero, che risero. Gli stessi visi che con il mio si sono persi nella rete, da qualche parte. Foto. Ricordi.
Credo sia questo l'obiettivo della figlia digitale della cellulosa.
Il loro entusiasmo è inebriante; la curiosità. Domande. Non finiscono mai. Nemmeno le mie.

Voglio avere delle orecchie e una lingua, vorrei le loro, adesso.
Macabro, impossibile. Sarebbe troppo facile.
Una domanda che ho paura di pormi, mi nascondo dietro quelle degli altri.
Ne vale la pena?
Rimbomba. Eco. Si ripete.
Non ascolto.
Cosa dovrei fare?
La torre di Babele ha una costante, conosco quella costante, approssimata, la posseggo.
Una mente scientifica non accetta l'imprecisione.
Ho io una mente scientifica?
Dubbi.
Mi rendono comune, banale, mortale.
Dubbi da risolvere.

Si potrebbe procedere a un esperimento. Io cavia di me stesso.
1 ora al giorno di teoria, da 5 a 10 parole da acquisire, almeno 2 verbi.
Così in un mese studierei per 31 ore con un numero di vocabali acquisiti da 155 a 310 e un minimo di 62 verbi.
Cominciamo.